Costantino a Economy- La leadership si costruisce nel cantiere dei sogni

“Storie di impresa”: la leadership si costruisce nel cantiere dei sogni

Costantino continua a scrivere nuovi capitoli della saga di The Italian Sea Group: le acquisizioni di Tecnomar, Admiral, Perini Navi, Picchiotti, le partnership con Armani e Lamborghini, la quotazione ma non solo…

di Marina Marinetti

G. Costantino Economy

«I grandi sogni non devono finire mai». Se poi si avverano, ancora meglio.

Costantino, i suoi, di sogni, li ha realizzati uno dopo l’altro. E continua a rincorrerne.

Classe 1963, G. Costantino, ha scritto diversi capitoli della storia della nautica italiana. Il primo nel 2009, con l’acquisizione di uno dei brand storici dello yachting italiano, Tecnomar.

Il secondo nel 2011, con Admiral yachts, brand riconosciuto per i suoi superyacht e megayacht di lusso fino e oltre a 100 metri. E poi, ancora, Nuovi Cantieri Apuania, dando finalmente forma, a Marina di Carrara, a The Italian Sea Group, con il bacino di carenaggio privato più grande – ben 200 metri – del Mediterraneo, e un imponente sito produttivo di più di 244.000 metri quadrati.

Il terzo nel 2021 portandosi a casa la partnership con Giorgio Armani. Per la realizzazione di mega yacht Admiral a sua firma, e l’inaugurazione della Tisg Academy per dipendenti e studenti laureandi della facoltà di Ingegneria e Yacht Design.

E sempre nel 2021, l’8 giugno, il quarto e forse più importante capitolo della saga: la quotazione su Euronext Milano.

Non si è più fermato, Giovanni Costantino: lo scorso anno, a febbraio, ha acquisito gli iconici brand Perini Navi, leader mondiale nella realizzazione di iconiche navi a vela. E di Picchiotti Yacht, altro storico brand che affonda le sue radici nella Firenze dei Medici del 1575.

Il prossimo capitolo?

Lo apriremo il 27 settembre al Monaco Yacht Show. La nostra sarà una presentazione imponente e andremo a ufficializzare il buon andamento dell’azienda. Stiamo andando dritti sugli obiettivi che ci eravamo posti – un outlook 2023 con ricavi tra i 350 e i 365 milioni di euro e un Ebitda del 16-16,5%, ndr – non solo con il raggiungimento della guidance in budget, ma con la certezza di andare nella parte alta della forchetta.

Abbiamo un portafoglio ordini denso: con quello che abbiamo in pancia anche la guidance relativa al 2024 – ricavi tra i 400 e i 420 milioni e un margine del 17-17,5%, ndr – è confermata.

L’ultimo dato pubblico del portafoglio ordini è di 1.097 milioni di euro al 31 marzo 2023. I clienti non mancano.

No infatti, nonostante l’andamento dell’inflazione preoccupi trasversalmente tutti i settori.

Ma normalmente il nostro cliente è un Ultra High Net Worth Individual (Uhnwi), con un patrimonio di almeno 300 milioni. Sono le persone più ricche del pianeta. E sono sempre di più. Nel 2023 sono 579.625, per il 41,6% americani, secondo l’ultimo Wealth Report di Knight Frank Wealth. Ma anche gli europei non se la cavano male: sono al secondo posto con 241.253 persone, a seguire la i cinesi e gli arabi. Ribadisco: i clienti non vi mancano.

E non ci è mai capitato un cliente che abbia chiesto l’accesso a qualsiasi forma di supporto finanziario.

Ma i conti non sono tutto

Infatti a Monaco presenteremo nuovi progetti interessanti per l’azienda e un progetto in partnership con un brand importantissimo che non posso anticipare. E altre partnership ancora.

Oltre quelle con Giorgio Armani e con Lamborghini? E altre partnership ancora.

Si tratta di progetti avviati già in fase di Ipo, che avevamo nel cassetto ma non abbiamo più portato avanti nel 2022 per via dell’affollamento di notizie e attività, una per tutte l’acquisizione Perini Navi e non abbiamo voluto addensare troppo le attività per consolidare i vari progetti.

Un passo alla volta

Ma anche due. Però i passi vanno fatti bene, altrimenti rischiano di perdere valenza: i progetti vanno scadenzati in maniera corretta. Noi stiamo aumentando sempre di più l’impegno e l’attenzione. E nonostante un portafoglio ordini custom made di dimensioni così ampie, tutte le attività stanno andando nel timing previsto, così come è sempre stato: nella nostra storia non ci sono mai stati ritardi ritardi sotto nessun aspetto o nessun dettaglio.

A proposito di dettagli: ma è vero che ogni contratto è di almeno 100 pagine?

Anche di più. Le 100 pagine sono sono per il contratto con l’armatore. Poi ci sono altre 400 o 500 pagine tra scritto e grafico per le specifiche tecniche e il dettaglio delle performance: sono contratti veramente impegnativi.

E quanto tempo ci vuole per veder realizzato il proprio sogno?

Dipende dalla dimensione del sogno: per un 50 metri bastano 24 mesi. Se invece parliamo di un 90 metri i mesi salgono da 24 a 54. Se dovessimo andare oltre i 100 metri i tempi salgono ancora.

Oltre allo scafo ci sono impiantistica, arredi, verniciature, rifiniture…

E per realizzarle, maestranze che normalmente la filiera storica della nautica demanda a fornitori esterni. Noi le abbiamo internalizzate, altrimenti non avremo l’efficienza che abbiamo. Quell’innovazione continua che abbiamo sempre messo in campo spaventava gli artigiani e rischiava di portare fuori prezzo la fornitura e non performante il timing.

È servito?

Direi proprio di sì: nella nostra storia non abbiamo mai pagato una penale per risultati di consegna. Abbiamo un’organizzazione di controllo progressi, così come di budget, molto serrata, che ci consente di essere definiti estremamente affidabili dai nostri vari clienti Uhnwi che parlano bene di noi ai loro amici Unhnwi. Questa attività così attenta e rispettosa ci sta alimentando di ordini e ci posizionati nella modalità giusta sul mercato.

Insomma, la sostenibilità economica c’è. E quella ambientale?

È un argomento estremamente importante per noi: la perseguiamo in maniera trasversale. La seguiamo nella propulsione dei nostri yacht: metà delle navi in produzione sono ibride o con un supporto elettrico. Poi, certo, si sente parlare di idrogeno, di full electric, ma per le potenze di cui abbisogna uno yacht di grandi dimensioni sono un po’ voli pindarici e argomenti di marketing. La verità è che già oggi le impiantistiche sono talmente sofisticate che le immissioni sono veramente basse. Ma siamo molto attenti anche all’attività produttiva: abbiamo completato la copertura di tutti i nostri capannoni con pannelli solari. In questo periodo addirittura stiamo producendo totalmente green. Un risultato interessante, considerando che a noi arrivano bollette tra i 300 e i 400 mila euro al mese.

Quanto alla sostenibilità sociale?

Più che di sostenibilità, parlerei di “missione” sociale. Nel territorio: qui a Marina di Carrara lavorano oltre 600 dipendenti. E ora, dopo l’acquisizione di Celi – la storica falegnameria fondata a Terni nel 1920 e specializzata in arredi navali, ndr – supportiamo altre 130 famiglie. Poi c’è indotto di zona: circa 1500-1700 persone supportate da questo progetto. I sacrifici che tutti facciamo in azienda sono ripagati da questa grande soddisfazione.

Costantino, ma se lo immaginava, tutto ciò, 14 anni fa?

Sono entrato nel settore della nautica dopo averlo radiografato attentamente, afferma il Ceo G. Costantino. Ora è facile parlare, ma già allora avevo un’idea chiara di come volevo proiettare l’azienda. Con quale strategia, con una modalità nuova di fare proporre questo tipo di prodotto ai ricchi del mondo. Nell’andare avanti, le opportunità che si susseguono e che capitano a ognuno di noi in qualsiasi settore. A me sono capitate spesso nel momento giusto, quando ero pronto ad accogliere e a capitalizzarle.

È stato un percorso estremamente impegnativo: iniziavo alle 7 e finivo alle 23. Sotto questo aspetto oggi nulla è cambiato: l’impegno è importante, ma lo sono anche le soddisfazioni professionali. E nonostante abbiamo fatto tanto, innovato molto sia nel prodotto che nel business, nelle partnership, nel design, non ci siamo fermati. Stiamo andando avanti con lo stesso impegno di sempre, di quando avevamo la fame di crescere. Oggi quell’impegno e quella fame sono rimasti tali.

Il posizionamento di The Italian Sea Group che fa capo a Costantino

The Italian Sea Group è quotato su Euronext Milan e attivo nella costruzione e refit di motoryacht e sailing yacht fino a 140 metri. È secondo il Global Order Book 2022, classifica internazionale stilata da Boat International, il primo produttore italiano di superyacht sopra i 50 metri. È leader di mercato nel mondo della nautica di lusso a livello globale. In particolare nel segmento degli yacht oltre i 50 metri, core business della società.

Il successo del megayacht Admiral Kensho di 75 metri, premiato “Motor-yacht dell’anno” ai prestigiosi World Superyacht Awards 2023, e la vendita di ben tre megayacht di 70 metri, modello Admiral GC-Force. Dimostrano ulteriormente quanto sia forte e conclamato il posizionamento dei brand del gruppo nel mercato globale dello yachting. L’azienda, che fa capo all’imprenditore G. Costantino, opera sul mercato con i brand Admiral, Tecnomar, Perini Navi e Picchiotti. Ha infine una business unit, NCA Refit, che gestisce il servizio di riparazioni e refit con focus su yacht superiori ai 60 metri.