Il Messaggero – TISG, il leader dei mega yacht sfida i rivali del Nord Europa

15 Dicembre 2023

Nautica e Lusso, una coppia che fa scintille

Non se ne parla molto, ma in Italia c’è un’isola felice chiamata nautica.

È un comparto industriale fortemente legato anche all’artigianato che fa registrare crescita costante da ben otto anni. Ha attraversato indenne pure lo sconquasso della pandemia, incrementando produzione, vendite, export, occupazione, fatturati, così come illustrato dal Boating Economic Forecast, la più recente edizione di Nautica in cifre, l’annuario statistico realizzato dall’Ufficio Studi di Confindustria Nautica in partnership con Fondazione Edison e con il patrocinio del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Insomma, un boom “certificato”, di cui andare fieri, anche se nel nostro paese, immerso come un grande pontile nel Mediterraneo, non è stata mai dedicata, finora, sufficiente attenzione allo straordinario potenziale dell’economia del mare e ai produttori di barche: un esercito di coraggiosi e illuminati imprenditori, in molti casi capaci di legare tradizioni storiche con l’innovazione imposta dai tempi, soprattutto in materia di stile e di ecocompatibilità ambientale.

Giovanni Costantino

CAPITALI STRANIERI

Nel discorso rientrano anche le alleanze strategiche, la capacità di attrarre capitali stranieri, di quotarsi in Borsa e, in molti casi, di essere alla ricerca di nuovi spazi per la produzione (e l’occupazione di personale) lungo le coste e nell’entroterra. Come nel caso di TISG (The Italian Sea Group), che della crescita ha fatto il leit motiv delle sue attività (ne leggete in questa stessa pagina) puntando sempre più in alto.

Se ne è avuta prova all’ultimo Monaco Yacht Show, dove il fondatore e amministratore delegato Giovanni Costantino ha illustrato la strategia di sviluppo (nuove acquisizioni, nuovi yacht, nuovi accordi con maestri del design come Fuksas e Luca Dini).

«La società vanta un portafoglio ordini oltre il miliardo di euro, con un’ampia visibilità del business per i prossimi anni grazie all’elevatissimo posizionamento di mercato e a un’offerta diversificata e completa. La forza dei brand del Gruppo e la crescente domanda – ha sottolineato il manager – si traducono in una fase di importante sviluppo che consente di ribadire la guidance 2023 nella parte più alta del range di valori e di confermare l’outlook strategico per il 2024».

spiega il CEO.

Kensho

Niente male per un gruppo giovane come The Italian Sea Group. Ma come si spiega questo successo senza soste?

«Con l’impegno e la responsabilità – dice Costantino – Abbiamo a libro paga oltre 650 dipendenti in Italia, un indotto di 1500 persone sempre in Italia, più altrettanti in Turchia. E poi c’è la responsabilità morale. Io la sento, e come me, ne sono certo, la sentono anche gli altri protagonisti di questo mondo non sufficientemente capito e apprezzato da tutti. Considero gente come i Vitelli di Azimut-Benetti, Alberto Galassi di Ferretti Group, o Massimo Perotti di Sanlorenzo come autentici maestri del settore, leader di livello mondiale, manager forse apprezzati più all’estero che in Italia».

afferma Giovanni Costantino.

Un monito ai palazzi della politica? Costantino non lo dice, ma è fuor di dubbio che tutto il mondo della nautica lamenti da sempre le difficoltà di dialogo con il potere politico. A dire il vero, di recente sono state approvate dalla Camera le disposizioni del “pacchetto nautica” contenute nel Ddl Made in Italy, che ora dovrà passare al vaglio del Senato. Un segnale d’attenzione che fa seguito alla partecipazione di ben sette ministri e del premier Giorgia Meloni al Salone di Genova, dove sembrò sbocciare se non un amore una “dimostrazione d’interesse” verso un settore oggettivamente carico di gloria. Ciò nonostante non mancano prudenza e persino diffidenza da parte dei protagonisti del boom.

NESSUNA RICHIESTA

Sui rapporti con il Palazzo, infatti, grava ancora il ricordo del crac provocato nel 2012 dal governo Monti. «Siamo gli unici – ha ricordato più volte il presidente di Confindustria Nautica Saverio Cecchi – che non chiedono mai soldi allo Stato, eppure fummo rovinati dalle decisioni di quell’esecutivo, che provocò la fuga di 40.000 barche dall’Italia. Quello fu il segnale di un pregiudizio ideologico verso il nostro settore, e ora dobbiamo augurarci che non si svegli qualcuno pronto a inventarsi qualcos’altro contro di noi».

L’eccellenza

Quando si parla di grande nautica, il pensiero corre ai nomi storici, in alcuni casi con tradizione ultracentenaria.

Ma della flotta più bella del mondo fa parte, con meriti speciali, anche The Italian Sea Group, il più giovane di tutti, attivo nella costruzione e refit di motoryacht e navi fino a 140 metri. La holding guidata dall’imprenditore Giovanni Costantino è cresciuta a ritmi serrati, occupandosi di yacht destinati al mercato internazionale, messi in acqua con i marchi Admiral, Tecnomar e, dal dicembre 2021, anche PicchiottiPerini Navi, il nome più prestigioso della vela italiana, sottratto – dopo il fallimento – alla concorrenza di Ferretti Group e Sanlorenzo.

Operando in una sede con infrastrutture uniche al mondo, TISG si è guadagnato – secondo il Global Order Book 2023 – il ruolo di primo produttore italiano di yacht sopra i 50 metri, in grado di tenere testa ai più grandi cantieri del Nord Europa.

Dal 2021 il gruppo è quotato anche in Borsa e i dati dei primi 9 mesi 2023 indicano ricavi per 262,2 milioni di euro, in crescita del 25%.

Tra le iniziative intraprese, hanno dato ottimi risultati le partnership con marchi del luxury come Lamborghini e Giorgio Armani: entrato nel capitale, lo stilista più famoso del Made in Italy ha firmato l’intero design del mega yacht Admiral 72 (in costruzione) e ha lavorato agli interni di uno dei sei capolavori presentati al Monaco Yacht Show.

EBANISTERIA STORICA

Dopo la ristrutturazione dei cantieri di Viareggio e La Spezia, l’investimento deliberato nel 2022 di 68 milioni di euro in tre anni è stato destinato alla capacità produttiva della sede di Marina di Carrara, ma il piano di ampliamento ha previsto anche l’acquisizione della storica ebanisteria Celi.

Società di Terni destinata ad aumentare la capacità produttiva attraverso l’accorpamento di due nuovi siti e l’assunzione di personale, con il compito di provvedere alla realizzazione di interni e arredi di lusso, ma non solo: nei piani c’è infatti l’intenzione di espandere il business affacciandosi anche all’edilizia di alta gamma e all’hotellerie di lusso.

Quest’acquisizione rappresenta un’opportunità strategica che offre possibilità di crescita in tutto il mondo, da Miami a Dubai“. Se non bastasse, il CEO di TISG si dice certo che “la riqualificazione del brand Celi e delle sue aree produttive darà valore aggiunto alla città di Terni, coerentemente con l’impegno sul fronte della sostenibilità“.

ha rivelato Costantino.

sailing catamaran

CATAMARANI DA SOGNO

Un fronte, questo della salvaguardia ambientale, che vede TISG in prima linea.

Ma il clou dell’innovazione sta nella decisione di dedicarsi anche alla produzione di catamarani: uno a vela, con marchio Perini, l’altro a motore, griffato Tecnomar.

Il primo, battezzato Artexplorer, è il catamarano a vela in alluminio più grande al mondo (47 metri x 17,30), che prima dell’impiego nel charter svolgerà il ruolo di “galleria d’arte itinerante per diffondere la cultura artistica e ambientale“; l’altro (43,5 metri x 14,5), battezzato This is it, sfida le convenzioni con un design ardito e la capacità di stabilire nuovi parametri in tema di idrodinamica e qualità della vita a bordo. 

Sergio Troise